Le Chiese
CHIESA DI SANTO STEFANO PROTOMARTIRE

La Chiesa di Santo Stefano Protomartire nel suo impianto originario presentava una sola navata rettangolare; ha la facciata e il campanile in pietra locale, un altro campanile sul lato ovest crollato o mai costruito, come da elementi architettonici ancora visibili. Era una tipica chiesa siciliana minore, con un suggestivo giardinetto sul sagrato davanti alla scalinata a più di quattro ordini di gradoni massicci. Il recente restauro ha notevolmente modificato l'interno; è stata però restituita la facciata in pietra. Il bel portale neoclassico, con timpano sovrastato da una finestra con architrave "a sardunati", reca sul fregio la scritta:
"D°.STEPH°. P. A.D. MDCCXCVI",
che attesta la riedificazione della Chiesa nel 1796, ad opera dell'arciprete Domenico D'Alessandro ivi sepolto nel 1799, con elemosine sue e del popolo, come attestava la lapide di marmo posta sulla tomba dell'arciprete.





CHIESA DI S. ANTONIO
La chiesa di S. Antonio reca sul bel portone originario l’iscrizione:

“A. Màlleus Dèmonum anno domini 1861.”
Attualmente è ricoperta di intonaco giallo che ne nasconde la facciata in pietra.Conserva la statua di S.Antonio che a memoria d’uomo, veniva portata in processione ogni anno.Vi viene custodita la storica statua dell'Addolorata, con il bel manto rifatto dopo l’attentato a colpi di fucile che lo rovinò in parte.Da vedere anche una pittura su un enorme blocco di pietra incastonato sulla parete destra della chiesa, in forma circolare, riproducente la “Madonna Delle Grazie”,detta “Madonna di li putieddri”.Essa proviene dalla Chiesa di S.Oliva,oggi distrutta,nel vicolo che porta il nome della santa.Di notevole fattura è una statua di ebano riproducente S. Giuseppe con il bambino Gesù sul Braccio sinistro , probabilmente di epoca antecedente la costruzione della chiesa.




CHIESA DEL S.S. CROCIFISSO
Finita di costruire nel 1978, la chiesa "la terza con la Matrice e S. Antonio Abate" è dedicata al Santissimo Crocifisso. Semplice ed essenziale nell’architettura, ha pianta rettangolare ad una navata con campanile laterale esterno ed è abbellita da due vetrate artistiche collocate nell’abside. Più che per intento d’arte, la chiesa fu voluta dal Mons. Arciprete Giuseppe Di Stefano per dotare di un luogo di culto il quartiere nuovo di S. Marco, sorto nella zona di espansione del Comune di Santa Elisabetta.



